"Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri". La Fattoria degli Animali è una satira geniale il cui messaggio non tramonta mai: il sopruso che prima abilita e spinge alla ricerca della libertà e uguaglianza, poi dà potere che accieca e corrompe portando sempre alla sopraffazione dei deboli.
Tra gli animali delle fattorie dell’Inghilterra regna un malcontento generale: sono perfettamente consapevoli di venire sfruttati con estenuanti ore di lavoro esclusivamente per il profitto degli uomini, i nemici. Le galline pongono uova ogni giorno ma non vedono mai i loro pulcini; le mucche producono galloni di latte che vengono portati via dai loro vitelli; i cavalli hanno un constante mal di zampe per il duro lavoro; le giumente sono separate dai loro puledri pochi giorni dopo la nascita. Un giorno, gli animali di una fattoria nei pressi di Willingdon si svegliano dalla loro latenza e si rivoltano contro il loro signore, Mr Jones, e i suoi impiegati. Dopo la battaglia, gli animali si radunano e realizzano di essere diventati liberi e padroni delle loro vite. Decidono quindi di rimanere a vivere nella fattoria e di continuare i lavori di allevamento e agricoltura per se stessi. Ma non vogliono dimenticare la lezione di vita che hanno dovuto patire sulla loro pelle: non ci si potrà mai più fidare dei nemici uomini perché hanno dimostrato di essere unicamente motivati dal perseguimento di interessi personali a discapito degli altri. Una volta in controllo, gli animali rinominano la fattoria “Fattoria degli Animali”, scrivono sette comandamenti fondamentali riassumendo i principi dell’animalismo e proclamano l’uguaglianza assoluta tra gli animali. I maiali sono gli animali più intelligenti e svegli: il comando della fattoria viene quindi affidato unanimemente e naturalmente a loro per garantirne la sopravvivenza. Presto però si ripropone la medesima situazione di tirannia e l’abuso di potere si insedia lentamente nella Fattoria degli Animali. Alla fine, non sarà più possibile distinguere i maiali dagli uomini.
La Fattoria degli Animali è una piacevole lettura breve ma piena di significati. George Orwell, pseudonimo dello scrittore Eric Arthur Blair, scrisse questo libro nel 1945 come satira allegorica contro la rivoluzione russa del 1917 e Stalin. L’utilizzo del linguaggio e delle parole usato da Orwell è molto accattivante: da un lato è semplice e diretto, dall’altro mostra come si può giocare con le parole per ingannare e mandare messaggi nascosti. Pur non conoscendo molto bene i dettagli storici della rivoluzione russa, penso che questo libro sia intramontabile e che le sue conclusioni si possano applicare a qualunque situazione di abuso di potere.