Siamo a Tokyo nei primi anni del novecento dopo la guerra russo-giapponese, sotto il regno dell’imperatore Taishō (1879-1926). La famiglia dei marchesi Matsugae, nome che gode di grande stima, vive una vita benestante a Tokyo. La loro villa rappresenta perfettamente il loro status sociale e le dinamiche di quel tempo nella classe benestante giapponese: nella sua sfarzosità, è una fusione perfetta tra lo stile giapponese antico, fatto di tradizioni e austerità, e lo stile occidentale di frivolezze. Seppur di buona famiglia, i marchesi mandano il loro unico figlio, Kiyoati, presso la famiglia aristocratica degli Ayakura per ricevere un’istruzione impeccabile durante tutta la sua fanciullezza. Kiyoati cresce così tra i libri assieme alla bellissima figlia Ayakura, Satoko, di due anni più grande. Kiyoati diventa un ragazzo molto bello e affascinante, di carattere sensile e introverso, e certi comportamenti ancora fanciulleschi. Ha un tratto fisico unico e indistinguibile: tre nei in fila verticale sul lato sinistro della schiena. Satoko è molto più matura di lui, spiritosa e sempre pronta a punzecchiarlo. La prima parte del racconto descrive le dinamiche sociali tra i vari personaggi, soffermandosi attentamente sui dettagli della tradizione giapponese. Kiyoati è consapevole dell’amore di Satoko e, a causa della sua immaturità, gioca con i suoi sentimenti, incapace di comprendere che in fondo, quell’amore, è corrisposto. Kiyoati, anima sensibile travolta dalle emozioni, trova conforto nel parlare con Honda, il suo caro amico fidato di scuola. I due discutono a lungo sul significato della vita e su temi complessi come la reincarnazione. Kiyoati non ha tanti altri amici al di fuori di Honda. Trascorre le sue giornate con il tutor Iinuma, eccellente studente con forti ideali politici e sostenitore delle tradizioni giapponesi. L’anno 1912 è un anno speciale perché la scuola di Kiyoati ospita due principi siamesi (tailandesi), il principe Pattanadid (Chao P), fratello minore del re Rama VI, e suo cugino, il principe Kridsada (Kri). La famiglia Matsugae si offre di ospitarli durante il periodo di soggiorno, e i due principi diventano amici di Kiyoati e Honda. Durante una sessione di confidenze amorose, Chao P si dichiara perdutamente innamorato della sorella di Kri mostrando a tutti il suo anello con un grosso smeraldo donato dall’amata prima di partire, e Kiyoati ammette per la prima volta il suo amore per Satoko. Purtroppo però, in questa seconda parte della storia, c’è freddezza tra Kiyoaki e Satoko a seguito di un bacio romantico scambiato sotto la neve e successivi fraintendimenti. Dopo settimane di silenzio, si sparge notizia che Satoko abbia accettato la proposta di matrimonio del principe Harunori. Sconvolto, Kiyoaki chiede immediatamente a Tadeshina, la domestica di Satoko, di organizzare un incontro segreto. I due giovani finalmente riescono a mettere da parte orgoglio, capricci e irrazionalità e diventano amanti. I loro incontri continuano fino a quando Tadeshina scopre che Satoko è incinta e decide di confessare tutto al conte Ayakura. A questo punto, la storia prende un ritmo velocissimo: la relazione tra i due giovani amanti si spezza definitivamente, così come il rapporto tra le due famiglie. Satoko termina segretamente la sua gravidanza a Osaka e decide di farsi suora presso il templio Gesshu. Kiyoaki affronta intemperie per cercare di rivederla per l’ultima volta, ma si ammala e viene tradito dal suo fisico debole: muore velocemente delirando per via della febbre alta. Appena prima di morire, Kiyoaki dona ad Honda un diario dove ha annotato i suoi sogni.
Neve di primavera è il primo libro della tetralogia Il Mare della Fertilità di Yukio Mishima. Il tema centrale trattato in questo primo romanzo è la storia d’amore fatta di austerità e segreti tra Kiyoaki e Satoko. Questo tema viene accompagnato da profonde indirette considerazioni e critiche fatte dall’autore verso gli usi e costumi in Giappone in quel tempo, sempre meno rigorosi e sempre più inquinati dall’influenza occidentale di frivolezze e consumismo. Yukio Mishima viene infatti da una famiglia di samurai giapponesi e ha sempre espresso la sua lealtà verso l’imperatore e le tradizioni giapponesi. È stato considerato una figura controversa nel suo periodo per via della sua visione politica di estrema destra e molto conservativa delle tradizioni giapponesi. Il libro è un racconto ricco di personaggi e storie intrecciate, con descrizioni dettagliate e un linguaggio sofisticato. E’ una bella lettura.